Elena e Serenity tornano a nuotare: due tartarughe marine liberate agli Alberoni

Dopo le cure al Centro di primo soccorso del Lido, rilasciate in mare aperto dalla Protezione civile

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calendar_month 28/09/2025

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VENEZIA – Agli Alberoni si è vissuta una mattinata densa di emozione, con il ritorno in mare di due tartarughe marine della specie Caretta caretta, nuovamente libere di nuotare nelle acque dell’Adriatico. I due esemplari, Elena, una giovane di circa cinque anni, e Serenity, una tartarughina di appena un anno, rappresentano due casi significativi per il Museo di Storia Naturale Giacomo Ligabue di Venezia, che ne ha seguito il recupero e la riabilitazione.

Entrambe le tartarughe erano state affidate alle cure del Centro di primo soccorso dell’Istituto Francesco Morosini del Lido di Venezia, struttura attiva all'interno del progetto europeo NetCet, che promuove la salvaguardia di cetacei e tartarughe marine. Dopo un’attenta valutazione veterinaria, trattamenti specifici e un periodo di idratazione, le due sono state riportate al largo e rilasciate in mare grazie all’intervento di un’imbarcazione della Protezione civile del Comune di Venezia, alla presenza di operatori, volontari e cittadini, accorsi per assistere al simbolico momento del ritorno alla natura.

Il caso eccezionale di Serenity
Se Elena aveva già attirato l’attenzione al momento del ritrovamento a Sant’Erasmo, dove non riusciva più a immergersi, Serenity ha suscitato un interesse particolare per via delle sue ridotte dimensioni. Esemplari tanto giovani – con un carapace inferiore ai tre centimetri – sono raramente osservati, e fino ad oggi non erano mai stati segnalati lungo le coste del Lido. In totale, quest’anno sono stati segnalati sei piccoli esemplari lungo l’Adriatico, poi trasferiti a Riccione, ad eccezione di Serenity, rimasta in cura presso il centro veneziano e ora finalmente reintrodotta nel suo habitat naturale.

Una rete di protezione per la fauna marina
L’iniziativa rientra nella collaborazione tra il Comune di Venezia e la Fondazione Musei Civici, recentemente rinnovata per ulteriori tre anni. Il Museo di Storia Naturale coordina una rete locale che assicura interventi tempestivi di primo soccorso, assistenza veterinaria, trasferimenti verso centri specializzati e, quando possibile, il reinserimento degli animali in natura.

L’assessore all’Ambiente, Massimiliano De Martin, ha voluto ringraziare operatori e volontari per l’impegno profuso, sottolineando come l’obiettivo condiviso sia «contribuire concretamente alla protezione di specie vulnerabili come le tartarughe marine, offrendo loro assistenza nei momenti di difficoltà e restituendo loro la libertà una volta ristabilite».

Indicazioni utili per la cittadinanza
Il direttore del Museo di Storia Naturale, Luca Mizzan, ha colto l’occasione per sensibilizzare la cittadinanza sulle corrette pratiche da adottare in caso di avvistamento di tartarughe marine in difficoltà: è fondamentale non toccare l’animale, non rimuovere oggetti o eventuali parassiti presenti sul corpo e contattare prontamente la Guardia Costiera.

Nel frattempo, mentre Elena e Serenity tornano a popolare le acque che le hanno viste nascere, al Centro Morosini continua il percorso di cura per un altro esemplare: Giordana, giunta debilitata e con problemi respiratori, ma in progressivo miglioramento.

Il contributo di cittadini, professionisti del settore e di tutti coloro che operano o frequentano l’ambiente marino risulta fondamentale per la tutela e la conoscenza delle tartarughe marine: sia per la raccolta di dati utili alla ricerca scientifica, sia per garantire un intervento rapido in caso di esemplari in difficoltà. Maggiori informazioni sui progetti di studio e cura delle tartarughe marine sono disponibili sul sito del Museo di Storia Naturale di Venezialink al progetto.

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