La vera storia del gatto nero nel mondo

Ogni gatto, proprio come ogni altro animale, è un essere speciale, con un temperamento unico che cambia anche in base alla relazione che sviluppa con le persone che lo circondano. Ottobre è il mese in cui si celebra in particolare il gatto nero, spesso vi

attribution Silvia Moscati

calendar_month 02/10/2025

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Ancora oggi, i gatti suscitano reazioni contrastanti. C’è chi li accusa di essere freddi, calcolatori, indipendenti al punto da non volere nessun contatto umano, ma spesso queste opinioni vengono da persone che non ne hanno mai avuto uno. È facile dire “i gatti non mi piacciono, non sono affettuosi, si fanno vedere solo quando vogliono mangiare” quando non si è mai vissuto con uno di loro. In realtà, chi ha imparato a conoscerli sa bene che ogni gatto è diverso dall’altro e che il legame che si crea può essere profondo e autentico.

L’Italia è tra i paesi europei con la più alta presenza di animali nelle case. Secondo il Censis, più della metà delle famiglie convive con almeno un animale domestico. Nel complesso si contano circa 32 milioni di pets, tra cui 7,5 milioni di gatti, che occupano il secondo posto subito dopo gli uccelli. I cani seguono a ruota con circa 7 milioni. Durante la pandemia, soprattutto nei mesi di isolamento forzato, l’adozione di animali da compagnia è aumentata visibilmente, confermando quanto la loro presenza possa influire positivamente sul benessere emotivo delle persone.

Nonostante questo, la pratica della sterilizzazione non è ancora considerata una priorità da tutti, soprattutto quando si tratta di gatti randagi. Accade spesso che si intervenga solo quando le femmine sono già incinte o stanno allattando, rendendo ancora più difficile il controllo delle colonie feline. Le associazioni continuano a lanciare appelli, specialmente in questo periodo dell’anno, invitando le persone a non voltarsi dall’altra parte: adottare e sterilizzare è un gesto d’amore e di responsabilità.

Il gatto nero, in particolare, è il simbolo di un pregiudizio antico che risale al Medioevo. Si pensava che portasse sfortuna, soprattutto se incontrato durante la notte o se attraversava la strada. Una delle ipotesi è che, durante i viaggi notturni, gli occhi luminosi dei gatti impaurissero i cavalli, contribuendo così alla nascita di leggende che li associavano a presenze maligne.

Ma non ovunque è così. In Gran Bretagna, in Scozia e in Giappone, i gatti neri sono considerati fortunati e sono stati storicamente apprezzati anche dai marinai inglesi, che li portavano con sé in mare per proteggere l’equipaggio dalla cattiva sorte. A dimostrazione che ogni cultura costruisce le sue credenze, positive o negative che siano.

Proprio per contrastare la visione negativa legata ai gatti neri, ottobre è stato scelto come mese della consapevolezza, il “Black Cat Awareness Month”. Una campagna che ha lo scopo di sensibilizzare sull’importanza di superare certi preconcetti e dare una possibilità anche a quei gatti che, proprio per via del loro colore, sono spesso ignorati o temuti. Nei rifugi, infatti, i mici neri sono tra i meno adottati, pur essendo affettuosi, intelligenti e legatissimi alla famiglia.

I benefici che un gatto può offrire a chi lo accoglie non si fermano alla compagnia. È dimostrato che interagire ogni giorno con loro, anche solo per mezz’ora, può aiutare a ridurre l’ansia, migliorare l’umore e favorire uno stato di rilassamento. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PLOS ONE ha confermato che la relazione con un gatto può influire positivamente sul benessere psicologico, in particolare nei momenti di stress.

In conclusione, ottobre può diventare un’occasione preziosa per guardare con occhi nuovi a questi animali ancora troppo spesso fraintesi. Soprattutto quelli con il pelo nero, che hanno solo la “colpa” di essere stati vittime della fantasia popolare. Un gatto, qualunque sia il suo colore, può essere un compagno fedele e affettuoso. Basta solo saperlo ascoltare.

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