Sulle tracce dei Cimbri
Una delle mete preferite dei turisti, sul Cansiglio, è la visita al villaggio dei Cimbri, un territorio protetto da una legge regionale
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calendar_month 18/08/2025
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Nell’Alpago, il Cansiglio
Il Cansiglio, nel cuore dell’Alpago, è uno dei tesori verdi del Veneto: un vasto polmone naturale di 7.000 ettari, tra faggi, abeti rossi e bianchi, situato a circa 1.200 metri di altitudine. Questa riserva naturale, ricca di biodiversità, è gestita con rigore dal corpo forestale, dove il taglio del legname è controllato e la caccia è vietata.
Il legame tra l’uomo e questa foresta è antico: già dal XV secolo la Repubblica di Venezia la valorizzava per il prezioso legname, destinato a remi e galere della sua flotta. Ogni albero era censito per evitare furti e trasportato lungo i fiumi fino alla laguna. Ancora oggi il Cansiglio è considerato un sito di interesse comunitario, con un regime protezionistico speciale.
La storia dei Cimbri
I Cimbri si insediarono sull’altopiano tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, provenienti da Roana, uno dei Sette Comuni cimbri dell’Altopiano di Asiago. Furono chiamati dalla Serenissima per sfruttare le foreste di faggio, necessarie per la produzione di remi e altri manufatti in legno.
Abili boscaioli e artigiani, i Cimbri si specializzarono nella lavorazione del legno, producendo in particolare le caratteristiche “scatole” di faggio. Famiglie storiche come gli Azzalini, i Bonato, i Gandin e gli Slaviero fondarono villaggi come Pian dei Lovi, Le Rotte e Vallorch, che ancora oggi conservano l’autenticità dei loro insediamenti.
La tutela del patrimonio
La foresta del Cansiglio appartiene al demanio, e secondo la Legge Regionale 27 gennaio 1995, n. 5, il diritto di superficie sulle case dei villaggi storici spetta solo agli appartenenti alla comunità locale originaria. La proprietà delle costruzioni e delle pertinenze a Pian Osteria, Campon, Pian Canaie e Pian Cansiglio può essere acquisita esclusivamente dagli eredi delle antiche famiglie cimbre.
Così, le pittoresche casette ristrutturate, che conservano la tradizionale fattura artigianale, sono ancora oggi di proprietà dei discendenti dei boscaioli della Serenissima, custodi di un patrimonio unico tra storia, arte e natura.
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