Operazioni di recupero della fauna selvatica a Treviso

Con l’arrivo della primavera, la Provincia di Treviso ha tracciato un bilancio delle attività di recupero della fauna selvatica effettuate nel corso del 2024. Nell’arco dell’anno, grazie all’impegno della Polizia provinciale e degli operatori del Centro R

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calendar_month 18/09/2025

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TREVISO – Il Centro di Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Treviso garantisce un servizio continuo, attivo tutti i giorni dell’anno, con l’obiettivo primario di tutelare e assistere la fauna locale in difficoltà. L’attività è svolta da personale specializzato che interviene per salvare, curare e riabilitare gli animali selvatici prima di reintrodurli nel loro habitat naturale. Il coordinamento delle operazioni è affidato alla Polizia Provinciale, in stretta collaborazione con le Guardie per l’Ambiente.

Nel corso del 2024, sono stati soccorsi 2.091 esemplari appartenenti a 87 specie diverse. Quando un cittadino segnala un animale in difficoltà, gli agenti della Polizia Provinciale, insieme agli operatori del CRAS, si attivano per verificare le condizioni dell’esemplare, seguendo le indicazioni del personale veterinario, e intervengono direttamente nel luogo indicato per effettuare il recupero.

Le specie più frequentemente soccorse
Dai dati raccolti tra gennaio e settembre, emergono cinque specie particolarmente rappresentate nei recuperi: il riccio europeo, con 534 esemplari assistiti, seguito dal merlo (200), dalla tortora dal collare (172), dal colombaccio (115) e dalla civetta (86). Numerosi anche gli interventi per il rondone comune (82), la lepre europea (63), il pipistrello (62), il gheppio (50), il germano reale (47), il pettirosso (37) e il capriolo, con 51 segnalazioni.

Principali cause di recupero
La maggior parte degli interventi si è resa necessaria per la presenza di esemplari molto giovani, spesso trovati soli o in condizioni di vulnerabilità dopo l’uscita dal nido: sono stati 436 i casi di questo tipo. In queste situazioni, quando possibile, l’animale viene riposizionato in un’area protetta nei pressi del ritrovamento.

Un'altra causa ricorrente è la debilitazione dovuta a patologie di tipo parassitario, virale o batterico, che ha riguardato ben 688 animali. I traumi, in particolare fratture e ferite, hanno comportato il recupero di 465 esemplari. Meno frequenti, ma comunque significativi, i casi legati a investimenti stradali (198) e a situazioni accidentali come cadute in camini, intrappolamenti in strutture o incastri nel vischio, per un totale di 96 interventi.

Il ruolo dei cittadini e l’importanza della prevenzione
Durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati, il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra istituzioni e cittadini: «Con l’inizio della primavera, abbiamo voluto condividere i dati sul soccorso della fauna selvatica per offrire anche indicazioni pratiche ai cittadini, in particolare nei casi di incontro con cuccioli o nidi. Gli agenti della Polizia Provinciale e le Guardie per l’Ambiente svolgono un lavoro fondamentale, intervenendo con tempestività in situazioni critiche come incidenti stradali, animali intrappolati o piccoli abbandonati. Il loro operato, affiancato dal personale veterinario, consente di garantire un’adeguata assistenza alla fauna del nostro territorio.»

Un caso raro: la cicogna nera
Tra gli episodi più significativi del 2024, Marcon ha evidenziato il recupero di un esemplare di cicogna nera, specie rara per il territorio trevigiano. L’animale, rinvenuto in condizioni di grave denutrizione e infestato da parassiti, è stato sottoposto a un delicato percorso di riabilitazione. Dopo settimane di cure, è stato possibile restituirlo alla natura, segnando un importante successo per le attività del Centro e per la conservazione della biodiversità locale.

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